Tiziana e Karabà

Qualche mese fa mi sono imbattuta in alcune foto di un cane che non avevo mai visto dal vivo: l'Irish Wolfhound. Un levriero irlandese, così imponente e dai tratti fiabeschi, con manto lucente e sguardo profondo. Un cane che non dimentichi facilmente.

Tiziana e Karabà

Mi sono quindi messa alla ricerca di materiale per la rubrica Salotto Peloso, e così mi sono iscritta ad un gruppo di appassionati di questa razza. E' qui che ho conosciuto Tiziana, che ha condiviso con me la sua storia e quella di Karabà, la sua Irish Wolfhound. Un cane ti cambia la vita: e per loro è stato proprio così.

Sono contenta di avere la possibilità di raccontare dei miei cani e della mia esperienza, i cani mi hanno salvato la vita!
Mi chiamo Tiziana e sono nata in Monferrato, ai margini della pianura padana; la vita di pianura mi è sempre stata stretta però... E così, alla veneranda età di 43 anni ho lasciato tutto e mi sono trasferita in Valle d’Aosta, abbastanza vicino al Monte Rosa ed in faccia al Mont Avic, che vuol dire aguzzo, un po’ come è stata la mia vita. Sono appassionata di natura, botanica e zoologia, ho studiato biologia e la vita in montagna mi ha permesso di coltivare questi interessi e soprattutto mi ha permesso di prendere con me la mia Irish Wolfhound: Karabà.

Karabà ha una sorella diversa, maggiore di età ma più piccola di taglia: Zoe, un mix jack russell maltese! Una cagnolina esplosiva che sta a dimostrare che la taglia non conta! Ha insegnato a Karabà un sacco di comportamenti! Karabà e Zoe sono due cani molto diversi, per fortuna... la Irish più calma, il suo "gioco" è la caccia, sempre amichevole con altri cani, ma non la si può costringere, sensibile fin troppo, intelligente timida e mai disposta a fare qualcosa se non lo ritiene motivato. Zoe volitiva, sempre pronta a rincorrere la pallina, sempre pronta a fare esercizi e litigare con altri cani. Con loro ho riscoperto il piacere di vivere veramente a contatto con la natura, preoccupandomi di meno delle faccende domestiche, ritagliandomi degli spazi solo per noi e vivendo un po’ di più il "qui e ora" che è la filosofia di tutti i cani.

Si, io sono fermamente convinta che la presenza di un cane nella nostra vita ci ridimensioni e ci aiuti a trovare il nostro posto in mezzo alla natura. Noi viviamo a fianco del bosco, per il bosco e nel bosco, questa è la nostra maggiore ispirazione. Più delle alte cime, più dei luoghi noti, passiamo le ore a girare sui sentieri poco battuti, le vecchie mulattiere che qualche abitante del posto mi ha fatto scoprire. Se poi c’è un torrente, un rigagnolo, una pozza, un "ru" - cioè un canale artificiale costruito apposta per portare l’acqua dalle zone montane che ne sono più ricche a quelle più aride - per noi è il massimo! Assieme alle passeggiate, ciò che adoro di più della mia quotidianità sono le coccole serali e le feste quando rientro a casa... anche se manco da pochi minuti.
Sono i momenti in cui mi sento amata e che spesso cancellano le brutture che tutti abbiamo nella vita quotidiana. Io sono nata amante dei cani, per averne uno però ho aspettato molto, perché è un impegno che bisogna sentirsi ed essere in grado di mantenere.

Quando ero bambina mi regalarono un libricino su cui c'erano i principali gruppi di cani: i pastori, i cani da difesa, i cani da caccia, i levrieri.. sai quante razze di levrieri ci sono? Eppure venivano presentati solo l'afgano e il borzoi! I levrieri o si amano o si detestano, un po’ per l’aspetto fisico ma anche per il carattere. Sono cani liberi, indipendenti e fieri. Non se lo sognano nemmeno di eseguire tricks o esercizi di condotta. Io da bambina guardavo quei disegni e poi le riviste specializzate a cui mi ero abbonata e dicevo: quando sarò grande avrò uno schnauzer o un levriero. Così quando ho deciso sono andata a vedere prima qualche allevamento di schnauzer, poi per suggerimento di una schnauzerista sono capitata sul gruppo Irish Wolfhound.. mi sono ricordata il mio libricino, sono andata a vederli... e mi sono innamorata.

Ho aspettato tanto perché le cucciolate sono poche, mi sono preparata nel frattempo, macchina capiente... dalla città alla montagna, in un piccolo borgo con più o meno 15 case, a 700 metri di altitudine. Poi Karabà è arrivata ed è cominciata l’avventura. Forse ricordi la fiaba da cui ho preso il nome per lei, Karabà è una strega che sembra cattiva ma in realtà ha solo una spina nella schiena, quando le viene tolta smette di soffrire e gli altri smettono di avere paura di lei. I nomi si portano dietro un pò di te e quindi anche per noi è stato così. La mia Irish è timida, sensibile e intelligente ma fiera e libera, mai pigra, sempre pronta alla caccia ma mai sconsiderata. Con lei abbiamo fatto tantissime escursioni anche in alta montagna. La abbiamo abituata piano piano perché i cani giganti da cuccioli non dovrebbero esagerare con l’esercizio. Se hai la sua fiducia è dolce e tenera, altrimenti ti schiva e ti rifugge.

Non sono cani facilissimi alla prima esperienza perché sono particolari, bisogna avere pazienza e lasciarli sbocciare, ma se ti innamori non te li dimentichi mai più e questo te lo dirà ogni umano che ha condiviso con loro un pò di vita. Sono i giganti buoni, ma come con tutti i buoni non bisogna approfittare perché la pazienza è veramente tanta ma la forza pure! Da cuccioli sono goffi e impacciati, da adulti cani resistenti e rustici.

La nostra giornata tipo ed anche ideale è doppia passeggiata nel bosco, di almeno un’ora ciascuna, nelle ore più fresche. Durante le uscite le mie ragazze "fanno i cani" cioè annusano, seguono piste, si sporcano, corrono... questi sono i momenti più sereni, che coincidono con la libertà dell’essere un po’ selvatici, qualche volta un po’ troppo pure!
E se dovessi dire qual è il super potere dei cani direi: essere maestri semplici!