Arianna e Aldo

Diamo il benvenuto ad Arianna e Aldo il lagotto! Lei insegnante e fotografa, lui invece un giovane lagotto sempre alla ricerca di coccole e.. tartufi. Scopri la loro storia e ciò che rende il loro legame così speciale.

Arianna e Aldo

Spesso i lagotti vengono scambiati per barboncini: in questa intervista vogliamo anche sensibilizzare la conoscenza di questa bellissima razza autoctona!
Il lagotto romagnolo è infatti un'antica razza di cani da riporto in acqua nelle pianure di Comacchio e zone paludose di Ravenna. Nel corso dei secoli le aree paludose furono risanate e di conseguenza il lagotto, da cane da acqua, divenne un eccellente cane da tartufo nella aperta campagna e sulle colline della Romagna.

Presentaci un pò chi sei e quindi chi è la bipede di Aldo!
Sono Arianna, insegno inglese e, nel giorno “libero”, realizzo reportage fotografici per ristoranti e pasticcerie. Vengo dalla Franciacorta ma, da ormai due anni, vivo a Sarnico, sul lago d’Iseo. Anche se a volte mi manca la pace del mio paesello, Sarnico è una chicca: viviamo in centro storico e dalla nostra terrazza, alzandosi in punta di piedi (e strizzando gli occhi!), si intravede un pezzo di lago.

Quali sono le tue ispirazioni quotidiane e cosa adori di più del tuo lavoro?
Ho la fortuna di fare un lavoro meraviglioso: insegnare è "lasciare il segno". E' riuscire a leggere chi hai davanti, anche con la mascherina che copre metà viso. E' fermezza ed empatia. E' rendere una cosa difficile, semplice. 
Nel mio giorno "libero", fotografo per ristoranti e pasticcerie. Ammetto di collaborare con persone più uniche che rare. Da qualche anno ho una piccola attività che coltivo con cura e dedizione. E, nonostante a volte io lavori 7 giorni su 7, faccio due lavori di cui non potrei fare a meno.

Si può dire che la presenza di un cane aiuti il tuo processo creativo?
Altroché. Dopo l’arrivo del nostro piccolo lagotto, Aldo, abbiamo deciso di creare una sua pagina Instagram: lagottoaldo. Abbiamo tanti progetti a riguardo ma, primo di tutto vogliamo trasmettere un po’ di leggerezza in questo periodo così pesante.

Sei sempre stata una dog lover? Come hai conosciuto il lagotto romagnolo?
Ho sempre amato i cani: sono cresciuta con tre maremmani e per quattordici anni ho avuto Teseo, un cocker spaniel che ha lasciato un vuoto incolmabile nella nostra famiglia, proprio durante il lock down. Ho conosciuto il lagotto romagnolo perché uno dei miei “mentori” ha un lagotto dolcissimo di nome Renzo.

Come hai scelto Aldo e come lo descriveresti? 
Non ho scelto Aldo. Un giorno, dopo una lunga mattinata a scuola e un reportage fotografico di pomeriggio, arrivo a casa e, al centro del nostro open space, vedo un enorme scatola di un Mac. E proprio mentre penso che Marco, il mio ragazzo, sia impazzito (dato che non ci sarebbe nemmeno stato un Mac di quelle dimensioni) ho sentito un piagnucolio. Apro in fretta e… "lui è Aldo, il nostro lagotto”, mi dice. Vi lascio immaginare lo shock: ricordo di aver buttato tutto a terra e di essermi sdraiata.  Fosse stato per me si sarebbe chiamato “Ulisse" o “Ercole”… Eppure "Aldo" mi fa ridere ogni volta che lo presento a qualcuno! Marco avrebbe voluto un Weimaraner, io un cocker: il lagotto è una razza che piaceva ad entrambi. E poi si adatta alla vita da appartamento, ama il paesaggio lacustre e trova i tartufi.

Ma…ogni quanto lo scambiano per un barboncino?
Succede. Sembra che Aldo capisca la parola “barboncino”: quando la sente, storta la testa. Come se dicesse “barbonicino a me?!”.

Raccontaci almeno uno dei tanti buffi ricordi o aneddoti su di lui.
In casa è abbastanza bravo: a parte le gambe delle sedie che somigliano più a stuzzicadenti e i maglioni dei nostri amici che ormai vengono a trovarci in tuta! Non sopporta il guinzaglio: lo liberiamo solo una volta al parco ma, fosse per lui, andrebbe a zonzo per il centro senza quel guinzaglio rosso! Sale su tutte le panchine che trova. Si sdraia ai piedi di tutti i passanti e tutti i cuccioli, grandi e piccini, pur di accallappiarsi due coccole. Non ama i cigni: i loro versi sono inquietanti. Mangia tutto (compresi legumi, agrumi, carta e calze!), eccetto i mirtilli: ancora non abbiamo capito il perché.

Qual è la tua giornata tipo insieme a lui?
Aldo non è quasi mai solo: la mattina rimane con Marco e il pomeriggio con me. Sole, pioggia o neve: lui esce sempre un paio di volte al giorno. Sono certa, però, che il momento che preferisce è la domenica mattina quando tutti e tre andiamo insieme a camminare verso la diga di Sarnico. Non vedo l’ora di portarlo in montagna e a tartufi: ci sarà da ridere!

Com'è stata l'evoluzione da una vita senza cane ad una vita con?
Le nostre giornate sono cambiate (eccome se sono cambiate!): la sveglia è sempre intorno alle 7/7,30, anche nel fine settimana. Ricerca attenzioni nei momenti più impensabili: quando sono in doccia, mi capita di lasciare fuori dalla doccia un piede per fargli compagnia! Si figurerebbe di entrare e mettersi il balsamo con me. Piano piano ci stiamo allineando: lui sa che non mi deve disturbare quando il pomeriggio ho lezione a distanza, io so che non devo coccolarlo se sta sognando. Immaginavo fosse impegnativo eppure io adesso prenderei…una lagottina!

Come esprimeresti il concetto di serenità, soprattutto in questo periodo storico?
Aldo ha saputo alleggerire questo periodo: è un vulcano di energia. Fa ridere anche mentre sgranocchia un biscotto. Siamo convinti che, a suo modo, riesca a trasmettere un po’ di serenità anche alle nostre famiglie che non aspettano altro che la domenica per vederlo. Perfino le persone per strada ci fermano per chiedere se possono accarezzarlo e questo sembra rendere felice lui e noi.

Qual è invece il super potere di Aldo, secondo te?
Aldo ha la capacità di stravolgere le giornate, anche quelle più pesanti. Grazie a lui, usciamo ogni giorno e ci godiamo l'aria aperta: e se durante la passeggiata si osa telefonare, lui inizia a mordere il guinzaglio. Come se volesse dire: "quest'ora esistiamo solo io, te e il lago: stacca la spina!”.